Questioni d'essenza
Nelle riflessioni che si sono succedute in questo spazio variegato di interventi, si manifesta una dinamica di fondo; cercare di esperire un'essenza. Questa essenza, proprio per le sue proprietà, spunta e si ritrae, appare e scompare, tra le righe scritte. A mio avviso l'essenza che emerge è in effetti un'assenza. Come ha individuato Elio Martusciello: "L'assenza è il vuoto, la mancanza che più di ogni altra cosa scuote in profondità il nostro essere". E come ripristiniamo questa mancanza destabilizzante? Come riempiamo questo abisso? Con i linguaggi. Il linguaggio è prendere possesso, ancora prima di essere uno strumento di comunicazione, e tramite il possesso tentiamo di colmare il vuoto per poi attivare il controllo su quella che definiamo, a torto o a ragione ed a seconda dei punti di vista, la nostra concreta realtà.
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